Arbitraggio
Nel judo, l'arbitraggio gioca un ruolo cruciale per garantire l'equità e il corretto svolgimento delle competizioni. Durante gli incontri ufficiali, tre arbitri collaborano per assicurare che tutto proceda secondo le regole. Il principale è l'arbitro centrale, che rimane in piedi e si muove insieme ai combattenti. Gli altri due sono i giudici, posizionati seduti agli angoli opposti del tatami.
L'arbitro centrale è responsabile dell'interpretazione e dell'applicazione delle regole durante l'incontro, usando segnali convenzionali per comunicare le proprie decisioni, che riguardano sia l'assegnazione di punti sia l'applicazione di penalità. I giudici, invece, forniscono il loro parere in caso di disaccordo con le decisioni dell'arbitro centrale.
Uno degli aspetti fondamentali dell'arbitraggio è determinare se un'azione sia avvenuta all'interno o all'esterno dei limiti del tatami. Per essere compresi chiaramente, sia da vicino che da lontano, gli arbitri utilizzano termini specifici in giapponese accompagnati da gesti. Ecco alcuni esempi di comandi e decisioni tipiche:
- Hajime: il segnale per iniziare il combattimento.
- Matte: indica di fermarsi e tornare alla posizione iniziale.
- Soremade: segnala la fine dell'incontro.
- Sonomama: usato quando l'arbitro necessita di verificare qualcosa durante la lotta a terra, senza che i combattenti cambino posizione.
- Yoshi: per riprendere il combattimento dopo un Sonomama.
- Hantei: la decisione dei giudici.
- Koka: indica un piccolo vantaggio.
- Yuko: assegnato per un vantaggio medio.
- Waza-ari: corrisponde a mezzo punto.
- Ippon: segnala la vittoria acquisita, ponendo fine all'incontro.
- Osae-komi: inizio dell'immobilizzazione.
- Toketa: fine dell'immobilizzazione.
- Shido: una sanzione lieve, con conseguenze crescenti per l'avversario a seconda del numero.
- Hansoku-make: una sanzione grave che comporta la squalifica.
In termini di punteggio, l'Ippon rappresenta la vittoria perfetta, ottenuta con una proiezione eseguita con forza, velocità e atterrando l'avversario ampiamente sul dorso. Si può ottenere anche tramite una immobilizzazione di 25 secondi, uno strangolamento o una leva che costringono all'abbandono. Il Waza-ari è un "mezzo Ippon", assegnato quando manca una delle tre componenti dell'Ippon o per immobilizzazioni di durata tra 20 e 24 secondi. Yuko e Koka indicano, rispettivamente, un vantaggio medio e minore, assegnati per tipologie di cadute o durate di immobilizzazione specifiche.
Questo sistema di punteggio e regolamento garantisce che le competizioni di judo si svolgano in un ambiente competitivo ma giusto, dove le abilità tecniche, la forza fisica e la strategia mentale dei combattenti sono valutate con precisione e imparzialità.